Una parentesi ischitana: mare, incontri e piccoli imprevisti (seconda settimana di settembre 2025)

 


Una parentesi ischitana: mare, incontri e piccoli imprevisti

Ci sono vacanze che partono già con il piede giusto. La mia a Ischia è iniziata così, proseguendo l'esperienza vacanziera in Puglia, con un treno che scivola via veloce e un traghetto che si lascia alle spalle il continente per condurmi in un mondo a parte. L’isola ti accoglie subito con quell’aria salmastra che sembra dire:  benvenuto, qui il tempo si misura in altri modi.

Il primo approdo è stato a Forio, in un ostello un po' spartano.  Stanze piccole, arredi stanchi e una cucina che non invitava certo a grandi esperimenti culinari. Ma non importa: a due passi c’era la spiaggia della Chiaia, e bastava tuffarsi in quell’acqua limpida e passeggiare sul lungomare per dimenticare ogni disagio. Il mare, il sole e il respiro ampio che solo un’isola sa regalarti: la vera ragione per cui si parte.

Certo, non tutto è stato rose e fiori. Le notti in ostello sono state un piccolo banco di prova: caldo, spazi stretti, risate fino a tardi sulla terrazza. Ma anche in questo caos c’era qualcosa di bello, la sensazione di trovarsi dentro una bolla internazionale dove le storie si intrecciano e, a volte, basta un caffè condiviso o una chiacchierata improvvisata per sentirsi parte di una piccola comunità.

Dopo un paio di giorni ho deciso di cambiare scenario e spostarmi a Ischia Ponte, dove una camera singola in hotel mi ha ridato il piacere del silenzio e dei piccoli confort: finalmente una stanza tutta per me, con lo spazio per respirare senza confusione intorno. Non è stato un tradimento dell’ostello, ma piuttosto un modo per concedermi un’altra prospettiva dell’isola. E non mi sono pentito: a pochi passi avevo il Castello Aragonese, che se ne sta lì da secoli a guardare il mare, testimone di battaglie, amori e leggende.



Peraltro, proprio a Ischia si trova uno dei parchi termali più famosi al mondo, i Giardini Poseidon : già nel ’500 i medici consigliavano ai nobili di immergersi nelle sue acque per curare i malanni. Io non ci sono stato questa volta, ma l’idea che l’isola custodisca da sempre un rapporto così intimo con la natura mi ha fatto riflettere: qui la vita scorre più lenta, a misura d’uomo, come se il mare e le montagne di tufo volessero ricordarci che siamo ospiti di passaggio.

Non sono mancati gli imprevisti – come un branco di colombi... affamati, che ha tentato di assaltarmi mentre mangiavo un panino nella villa comunale! – e i piccoli piaceri: una pizza margherita calda e morbidissima, un gelato artigianale gustato passeggiando, il profumo dell’aria serale che mescola mare e basilico dalle cucine delle case.

Lasciare l’isola è stato più difficile di quanto pensassi. Pertanto, ho deciso di prendermela con calma l’ultimo giorno, regalandomi ancora un cornetto ischitano alla crema e amarena davanti al castello, un ultimo bagno, un ultimo caffè. Non c’è vacanza senza un arrivederci lento, senza quella sensazione di trattenere il più possibile la bellezza.

Ischia non è perfetta: a volte è caotica, a volte cara, a volte scomoda; forse è proprio però questa imperfezione che la rende vera. È un’isola che non si lascia consumare in fretta, che ti chiede di fermarti, di adattarti e di guardarla negli occhi.

E io, anche questa volta, mi sono lasciato guardare.


✨ E voi siete mai stati a Ischia? Scrivetemelo nei commenti. Il mio consiglio è quello di regalarvi almeno qualche giorno su quest’isola sorprendente: che sia per un tuffo nel mare, per una passeggiata tra vicoli colorati o per rilassarvi nelle terme naturali, scoprirete sempre qualcosa che non vi aspettavate. E chissà… magari ci incontreremo proprio lì.

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