Una settimana di vacanza in Puglia, tra mare, città e incontri inattesi
Una settimana di vacanza in Puglia, tra mare, città e incontri inattesi
C’è sempre un po’ di emozione quando si parte per un viaggio. Questa volta la meta era la Puglia; la promessa era quella di una settimana di sole, mare e scoperte.
Il viaggio in Flixbus da Napoli si è rivelato sorprendentemente scorrevole: qualche chiacchiera con il compagno di posto e, dopo ore di strada, l’arrivo a Brindisi. La prima avventura è stata trovare l’ostello, che mi ha accolto dopo una lunga camminata e una traversata sul barchino del porto. La sorpresa più grande? Una stanza da quattro tutta per me: un piccolo lusso inatteso, perfetto per iniziare la vacanza col piede giusto.
Il giorno seguente ho dovuto rivedere i miei piani: il collegamento diretto per Torre Guaceto non era più attivo da settembre. Non mi sono perso d’animo e ho comunque deciso di raggiungere una spiaggia alternativa. Un po’ di disorientamento all’inizio, con la solita scena da viaggiatore inesperto che aspetta il bus dalla parte sbagliata della strada, ma alla fine sono riuscito a godermi il mare e il sole di settembre. Nel pomeriggio mi sono immerso nella città, visitando monumenti e vie centrali, per poi concedermi un giro in motonave e una spesa “strategica” al supermercato: pane, prosciutto, formaggio e frutta hanno reso la cena semplice ma perfetta.
Con il terzo giorno è arrivato anche il trasferimento a Trani. La notte precedente era stata piuttosto movimentata in ostello, tra letti a castello e compagni di stanza rumorosi, ma anche questa è parte dell’esperienza. Il viaggio in treno, con i suoi ritardi e cambi un po’ frenetici, mi ha accompagnato fino alla nuova meta. L’ostello di Trani, centralissimo e ospitale, mi ha subito messo a mio agio. In poco tempo ho conosciuto nuovi compagni di viaggio e, tra passeggiate sul porto e chiacchiere, la città ha iniziato a mostrarmi la sua anima accogliente.
Trani è stata la base perfetta per scoprire anche altre località. Grazie al suggerimento di un’amica incontrata in ostello, sono partito per Bari e Bisceglie. A Bari mi ha colpito il contrasto tra le vie eleganti dello shopping e il dedalo suggestivo del centro storico, fino al lungomare che regala scorci indimenticabili. A Bisceglie ho trovato spiagge di ciottoli poco adatte alle mie abitudini, ma un borgo raccolto e affascinante, e soprattutto un gelato dai gusti sorprendenti, che da solo è valso la deviazione. Tornato a Trani, la serata si è conclusa con il piacere semplice di passeggiare tra luci e musica, respirando la brezza marina.
Le giornate successive sono state scandite dal ritmo lento di Trani, tra visite alla Cattedrale, alla fortezza sveva e al quartiere ebraico, fino alle passeggiate sul lungomare. Ho scelto di portare a casa taralli pugliesi al finocchio e alla cipolla, piccoli souvenir gastronomici che raccontano meglio di una calamita lo spirito del luogo. Non sono mancati i piaceri del palato: panzerotti fritti, focacce croccanti, piatti cucinati in autonomia in ostello e lunghe chiacchierate a tavola con altri ospiti, che hanno reso ogni sera un momento conviviale.
L’ultimo giorno è arrivato con la malinconia della partenza, ma anche con la leggerezza di un’esperienza piena. Ho passeggiato ancora una volta nella villa comunale, sostando all’ombra degli alberi, e ho fatto le ultime tappe golose tra pasticcerie e panifici, scoprendo però che non tutto ciò che è scenografico è necessariamente buono. Tornato in ostello, un piatto di pasta semplice mi ha dato l’energia per affrontare il viaggio di ritorno.
Questa settimana in Puglia mi ha regalato non solo luoghi meravigliosi, ma soprattutto incontri, racconti e imprevisti che hanno reso ogni giornata unica. Viaggiare in ostello significa proprio questo: scoprire che le persone che incontri lungo la strada diventano parte della tua storia, anche solo per un attimo.
E se c’è una cosa che porto con me, è la certezza che i viaggi migliori non sono mai quelli perfetti, ma quelli che ti sorprendono.
E voi, avete mai vissuto un’esperienza in ostello che vi ha cambiato il modo di viaggiare? Raccontatemelo: i prossimi spunti potrebbero arrivare proprio dalle vostre storie.

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