Una domenica mattina di libertà ... e porridge (Domenica, 12/10/2025)
Una domenica mattina di libertà (e porridge).
Questa domenica mi sono svegliato presto.
Fuori, l’aria fresca di ottobre aveva quel profumo un po’ malinconico ma anche promettente, come se prospettasse l'opportunità di ricominciare certe cose da capo.
Mi sono preparato il mio rito mattutino: un porridge.
Ho messo in un piatto fondo 35 grammi di fiocchi di avena, 90 grammi di latte e 90 di acqua. Ho aggiunto un goccio di succo di ananas e cocco — per darmi un’aria da vacanza tropicale, anche se ero solo in cucina — e ho fatto cuocere tutto in microonde per quattro minuti.
Poi, un tocco di dolcezza, una mescolata lenta, e via: il porridge a raffreddare, in modo tale che i fiocchi potessero assorbire bene il liquido e diventare perfetti.
Nel frattempo, mentre la mia colazione si addensava, mi è tornata in mente una domanda tanto antica quanto attuale: Siamo davvero liberi? O è tutto già scritto?
Credo che la verità stia nel mezzo e cioè che non siamo né completamente liberi, né completamente prigionieri.
È come avere una ricetta di base (un destino) ma poter scegliere le varianti (il libero arbitrio): puoi seguire le dosi alla lettera oppure improvvisare con una spolverata di cannella e un pizzico di coraggio.
Ci sono cose che non possiamo cambiare — dove nasciamo, chi incontriamo, certi eventi che ci piovono addosso — ma possiamo scegliere come reagire.
E qui, forse, si nasconde la nostra vera libertà: non nel cambiare le circostanze, ma nel cambiare lo sguardo.
Come non abbandonarsi a sé stessi
Nei momenti in cui tutto sembra andare storto, la tentazione è lasciarsi scivolare via.
Ma la libertà si allena anche così:
Ancorandosi al presente: respirare, camminare, ricordarsi che la vita accade ora, non nel rimuginare di ieri.
Facendo piccole cose buone: cucinare, studiare, allenarsi, scrivere. Anche solo rifare il letto è un atto di resistenza poetica.
Riconoscendo il valore di ciò che c’è: un caffè caldo, una risata, una mattina d’ottobre. Sono piccole libertà tascabili.
Quando, nonostante tutto, va diversamente
E poi ci sono quei giorni in cui ti impegni, programmi, ci credi… e la vita risponde con un “no”.
In quei momenti la parola chiave non è rassegnazione, ma accettazione attiva.
Non significa smettere di provarci, ma imparare a dire: “Ok, il vento oggi soffia da un’altra parte. Regolo la vela.”
Non puoi decidere il vento, ma puoi decidere come navigare.
A volte l’unica cosa da fare è fermarsi un attimo, respirare, e ricordarsi che non stai fallendo: stai solo cambiando rotta.
E alla fine…
Il mio porridge era buonissimo.
Forse anche perché, tra un pensiero e l’altro, ci ho messo dentro un po’ di consapevolezza.
E ogni cucchiaino sapeva di calma, di accettazione e di quella libertà piccola ma preziosa che ognuno può ritrovare anche solo in una mattina d’ottobre.
E tu, hai riflettuto sul libero arbitrio, sul significato della libertà e della rassegnazione?
Scrivilo nei commenti: magari, tra una riflessione e una colazione, troviamo insieme la ricetta giusta per vivere con un po’ più di serenità. 🌾
Se queste riflessioni e questo modo di vivere ti risuonano, scrivo una lettera a settimana qui:
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