Riflessioni prima della passeggiata: No Buy Year (27.12.2025)
Caro diario,
stamattina, prima di infilare le scarpe da ginnastica e uscire per la mia passeggiata di un paio d’ore – quel tempo tutto mio che considero quasi sacro – mi sono fermato a pensare. Non a cosa comprare, non a cosa manca, ma esattamente al contrario: a quanto c’è già.
Ed è lì che mi è tornata in mente un’idea che da tempo mi gira in testa: il No Buy Year. Ma non quello rigido, punitivo, da sfida social con l’elenco delle rinunce.
Il mio No Buy Year. Più dolce. Più umano. Più vicino a come sono io.
No Buy Year: cosa significa davvero (per me)
Quando si parla di No Buy Year si immagina subito una vita ascetica, grigia, fatta di privazioni eroiche e tentazioni represse.
In realtà, almeno per come lo intendo io, significa una cosa molto più semplice:
👉 smettere di comprare per abitudine.
Non è dire “mai più”, ma dire:
compro solo quando serve davvero
uso prima tutto quello che ho
mi chiedo se un acquisto è un bisogno o solo un riflesso automatico
È una pausa; è un rallentamento e un atto di attenzione.
Cucina: zero sprechi, più presenza
In cucina il No Buy Year prende una forma concreta e molto quotidiana: niente sprechi; cucinare con gli avanzi; guardare la dispensa prima del supermercato.
Pasta dimenticata, legumi in fondo all’armadio, barattoli mezzi pieni: sono già risorse, non errori del passato.
È quasi un gioco:
“Cosa riesco a preparare con quello che c’è?”
“Come posso usare tutto, fino all’ultimo?”
La cucina diventa creativa, essenziale, sorprendentemente libera... e spesso anche più buona.
Tempo libero: vivere senza comprare
Il tempo libero è forse il punto in cui il No Buy Year diventa più piacevole: passeggiate lunghe, lente, senza meta; riparare invece di sostituire e riutilizzare invece di buttare.
Hobby che non chiedono carte di credito, ma solo tempo e attenzione:
camminare
osservare
sistemare
aggiustare
inventare
Nessuno shopping “tanto per”. Nessun giro nei negozi per riempire vuoti che non hanno bisogno di oggetti.
Il mio No Buy Year: più gentile, più mio
Questo non è un anno di rinunce eroiche. ma un anno di dolcezza verso me stesso.
Non mi interessa dimostrare niente a nessuno. Mi interessa vivere con meno rumore, meno accumulo, meno distrazioni.
Il mio No Buy Year non dice:
“Non devi.”
Dice:
“Forse non serve.”
E spesso mi rendo conto che non serve davvero.
Minimalismo, essenzialità e rispetto del pianeta
Qui il cerchio si chiude.
Comprare meno significa:
meno produzione
meno rifiuti
meno sfruttamento
più rispetto per la natura
Ma anche:
più spazio
più tempo
più respiro
Il minimalismo non è povertà, è scelta consapevole. È decidere cosa tenere e cosa lasciare andare.
È capire che il pianeta non ha bisogno di eroi, ma di persone un po’ più attente.
Prima di uscire a camminare
Alla fine ho chiuso la porta di casa e sono uscito. Senza comprare nulla. Con la testa più leggera.
E ho pensato che forse il No Buy Year non è un obiettivo da raggiungere, ma un modo diverso di stare nel mondo.
E tu?
Hai mai provato a comprare meno? Hai fatto un periodo di “pausa dagli acquisti”?...Oppure vivi già, senza saperlo, un tuo personale No Buy Year? Se ti va, raccontamelo nei commenti.
Se queste riflessioni e questo modo di vivere ti risuonano, scrivo una lettera a settimana qui:
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